martedì 27 maggio 2014

L'omo e la dona 2014-il racconto

Attendo fino all'ultimo giorno prima di iscrivermi, temo il tempo, temo il freddo, sono stato scottato dalla recoaro montefalcone, e non mi va di ripetere una simile esperienza, sopratutto alle quote che dovremmo raggiungere.
Alla fine sembra che il tempo sarà clemente, e dunque vai con l'iscrizione il 13 maggio.
Sveglia ore 6:00 la domenica mattina, cielo decente, non come i giorni prima, ma almeno non c'è vento!
Che voglia di correre che ho!
Parto in direzione recoaro e le nubi sembrano diradarsi, ma arrivato alle fonti centrali, il cielo è nebbioso e umido.
Che clima caloroso e festoso ho trovato però, le giornate delle gare della cerniera si devono vivere dai primi momenti e fino all'ultimo.
Bruno chiaramente è già lì, ognuno che arriva lo accoglie con un gran sorriso e chi lo va a salutare con una pacca sulla spalla rimane sempre soddisfatto.
Sarà che noi corriamo, ma lui cosa non ha fatto in questi anni, ha messo in piedi non so quante gare e poi mollate per darle in gestione ad altri che hanno e continuano il suo sogno.
E adesso con questa dolorosa Omo e la dona, incerta fino all'ultimo per la massiccia presenza di neve invernale e per il tardare dell'arrivo della primavera e del disgelo.
Con il riscaldamento esploro un pò i sentieri attorno le fonti centrali, bel posto, da venire con la famiglia sicuramente, peccato lo stabile sia in vendita e lasciato un pò andare a sè stesso.
Si parte e subito i ritmi sono altini, lascio andare il gruppo dei primi 3-4, le gambe non sono ancora belle calde, e anche se in discesa, 3:38 lo sento un pò tirato.
Si gira a gomito allo stop e si va nella provinciale in direzione storti parlati.
Dopo un pò prendiamo uno sterrato affiancando il torrente agno, gran bel posto, è caldino e il sole ora è limpido, mi sono vestito cautelativamente un pò di più, sapendo che andavamo sulla neve e che avremo fatto un 40 min di discesa.
Il freddo lo soffro, il caldo no! Infatti mi sento bello caldo e inizio ad aumentare il ritmo, la pendenza è media sul 10-15% e riesco a tenere un buon ritmo.
Poco dopo il quinto, lasciamo l'agno e si vira a sinistra, la pendenza comincia ad aumentare, il percorso è piacevole e continueremo a passare torrentelli e vai tra cui il lovaraste il pelagatta, ancora con neve, divertentissima la corsa su sassi molto grossi, un pò meno quella sulla neve, destabilizzante al massimo.
Fino al nono k, la corsa rimane così, veloce e divertente, siamo in un gruppetto di tre, io, Fontana e Piccoli Alex, un ragazzo giovane che promette molto bene.
Continuamo ad alternarci, ma ad un certo punto Fontana e Alex, impostano un'altro ritmo e mi abbandonano, non riuscirò più a prenderli!
Dal nono inizia la parte da me preferita, a 45% di pendenza, ossia in piedi, non si corre, ma ogni passo si deve alzare bene la gamba, in certi punti siamo prossimi al 1°, 2° grado, l'ambiente alpino si fa sentire ed amare, peccato fossimo immersi nella nebbia.
Fa freddo ma stavolta mi sono vestito giusto e sto bene, non ho pelle nuda esposta!
Supero ben 4 runners in difficoltà evidente, ma Alex e Fontana sono spariti, veramente bravi.
Negli ultimi 300mt, compare la neve, sono state messe corde fisse di sicurezza, ci hanno dato una mano, ma sulla neve si scivolava, un passo avanti, uno indietro, ogni tanto parte un crampo e una fitta sui tibiali, ma procedo molto bene.
Nel massimo del divertimento, mi accorgo di essere all'arrivo, e devo ammettere che mi è dispiaciuto, avrei continuato ancora per molto, anche aumentando il ritmo!
Sono così carico che non fermo il crono, mi si apre tutto il panorama della zona campobrun, ancora ben coperta da neve, che fantastico!
Prendo la strada del ritorno verso il rifugio la Gazza, il ritorno sarà lungo, ma veramente bello, sempre sulla neve, con tratti molto ripidi, ma ben assicurati da corde fisse e volontari che ci hanno aiutato.
Fino alla Gazza, 40min, piedi fradici, ma l'animo allo stelle per la giornata regalata dalla Cerniera, che con i suoi sforzi ci ha reso per l'ennesima volta supereroi nelle piccole dolomiti.
Noi nel nostro piccolo ci siamo sentiti grandi e questo grazie  quelli che cercano sempre di fare cerniera a partire dal grande mitico Bruno Golin!



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